Buonasera. Nel mio libro c'è un esercizio che dice: "Sei stato troppo duro con lui! Forse è meglio se ci parli da padre a figlio." Non dovrebbe essere "vi" invece? Perché è una terza persona parlando con il padre, probabilemente la mamma, ma l'esercizio dice "ci parli". Non dovrebbe essere "vi parli"? Perché sono soltanto il padre e il figlio.
-
3Né ci né vi. Dovrebbe essere gli– egreg ♦Jul 11, 2017 at 6:44
-
2Perché, @egreg? Che c'è che non va in “parlaci tu”? Come chiarisce la voce citata da Gio, non è lo stesso che sostituire “gli” con “ci” (come in “ce lo dico io”).– DaGJul 11, 2017 at 8:02
-
@DaG Pensi che “parlaci tu” sia proprio corretto?– egreg ♦Jul 11, 2017 at 8:03
-
2@egreg - in realtà è molto diffuso e i vari dizionari ne confermano l'uso anche se in contesti informali. Probabilmente la grammatica su cui OP sta studiando dovrebbe precisare l'uso colloquiale e l'uso grammaticalmente più corretto.– user519Jul 11, 2017 at 12:33
-
1Mi sembra che il “parlare da padre a figlio”, invece che in modo duro, sia un modo per dire che la persona deve parlare «con» e non «a», quindi il «ci» è il pronome giusto. Non vedo rischi verso usi “scorretti”…– BenedettaFeb 18, 2020 at 21:45
2 Answers
La frase del tuo libro è perfettamente corretta in italiano standard e va intesa in questo modo:
Sei stato troppo duro con lui! Forse è meglio se parli con lui da padre a figlio.
Come spiega l'articolo dell'enciclopedia Treccani che riguarda la particella "ci":
riferito a una persona, è corretto solo per significare ‘con lui’, ‘con lei’, ‘con loro’, quando questi pronomi (o il nome della persona) siano già stati espressi o si possano facilmente sottintendere
Con lui è tanto tempo che non ci vado più
Ci usciva già da un anno, quando si sono fidanzati
Anche l'Italiano di Serianni, nella sezione VII.48 spiega:
Ci può referirsi anche a esseri animati, purché corrisponda a un pronome dimostrativo o personale costruito con le preposizioni con, su, da, in: «Enzo voleva [...] conoscere la gente, andarci d'accordo» (Bianciardi, cit. in BRUNET 1985: 94; =andare d'accordo con essa); «è una persona seria: puoi contarci» (= contare su di lui / su di lei); «Perché non lasci il bambino ai nonni? – Ma è lui che non ci vuole andare» (=andare da loro); «da buon musulmano, credo in Dio. A torto o a ragione ci credo» (Fallaci, cit. in BRUNET 1985: 95; =credo in lui).
Tuttavia, il verbo "parlare" ammette anche la preposizione "a" per riferirsi a una persona, quindi si potrebbe dire
Forse è meglio se parli a lui da padre a figlio.
In questo caso, il pronome da usare è "gli" perché si tratta di un complemento di termine:
Forse è meglio se gli parli da padre a figlio.
L'articolo dell'enciclopedia Treccani che riguarda la particella "ci" spiega:
È invece di uso popolare, quindi da evitarsi, l’uso del ci nel senso di ‘a lui’, ‘a lei’, ‘a loro’
L’ho guardato e ci ho detto
A Maria ci ho telefonato l’altra sera
Ci insegneremo a vivere, a tutti questi bambini.
E anche nell'Italiano di Serianni (sezione VII.49), si può leggere:
Non accettabile, invece, l'uso di ci come complemento di termine riferito alla 3ª o alla 6ª persona: «ci dico», 'gli, le dico, dico loro'.Si tratta di un'uso presente in tutt'Italia, ma limitato al livello linguistico più popolare (cfr. CORTELAZZO 1972: 90-91).
-
-
"Con lui è tanto tempo che non ci vado più" è un poco ridondante, potrebbe tranquillamente essere sostituito da "Con lui è tanto tempo che non vado più". Feb 20, 2020 at 8:51
-
-
A me non pare. Anche "A me mi piace" è una dislocazione? Feb 20, 2020 at 9:39
-
L'uso della particella pronominale "ci" al posto del pronome personale "gli" viene considerato informale o regionale:
- pron. dimostr. A ciò, di ciò ecc., con riferimento, anche generico, a cosa o a situazione: non ci pensare più; ci puoi giurare; con riferimento a pers. (a parte gli usi pop. e region. in cui sostituisce gli: ci dico), si adopera soltanto nel senso di “con lui”, “con lei”, “con loro” o sim., oppure in combinazione con un altro pron.: ci ho parlato; su di te non ci si può contare.
Come pronome dimostrativo "vi" si usa in riferimento a luoghi o situazioni più che a persone:
- con ciò, su ciò, con riferimento, anche generico, a cosa o situazione: non vi vedo niente di male; c'è una riunione importante, vi prenderà parte anche il presidente
(Sabatini Colletti)
-
1Sono d'accordo sul fatto che questo uso di "ci" corrisponda al primo brano del Sabatini Colletti che hai citato, ma il dizionario non dice che si tratti di una sostituzione di "gli" con "ci" considerata colloquiale o regionale. Semplicemente si tratta di "è meglio se parli con lui" = "è meglio se ci parli".– Charo ♦Jul 12, 2017 at 8:02
-
1
-
3Penso che il problema provenga dal fatto che il verbo "parlare" ammette sia la preposizione "con" che la preposizione "a". "Parla con lui" corrisponde a "parlaci", mentre "parla a lui" corrisponde a "parlagli".– Charo ♦Jul 12, 2017 at 8:21
-
2Ha perfettamente ragione @Charo: sarebbe bene chiarire il fatto che “ci lavoro”, “ci vado a spasso” etc., dove “ci” sta per “con lui/lei/loro” è perfettamente corretto (nel senso che è conforme alla norma dell'italiano standard) e non ha nulla di popolare o regionale. “Ci do un regalo” (= “gli do un regalo”), invece è diffuso in alcune regioni e alcuni registri linguistici ma non è ammesso dall'italiano standard. “Ci parlo” è ambiguo perché, come fa notare Charo, “parlare” si può costruire a seconda dei casi sia con “a” che con “con”.– DaGJul 12, 2017 at 11:18
-
2