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Nel romanzo Pane e tempesta di Stefano Benni ho letto:

Il pidugello attaccava anche cani e gatti e li riempiva di rogna, era tutto un grattarsi e un mulinare di peli. E se riusciva a entrare nei pantaloni o sotto le sottane, erano eczemi e raspe da non camminare un mese.

Il "pidugello" è un insetto inventato da Benni per questo romanzo, ma quello che non capisco è il significato di "raspa" in questo testo. L'ho cercato in parecchi dizionari, ma non ho trovato nessuna accezione che sembri avere senso in questo contesto. Me lo sapreste spiegare?

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A me sembra più semplicemente relativo al verbo raspare, che indica anche:

b. fig. Di tessuti ruvidi, di cibi e bevande troppo forti e acri, produrre su una parte del corpo una sgradevole sensazione di raschiamento, di irritazione: una maglia di lana grossolana che raspa la pelle

La "raspa", quindi, evocherebbe sia la superficie della pelle resa ruvida dalla rogna, sia il senso di prurito sulla pelle.

Benni è solito estendere a piacere il significato delle parole o utilizzare parole dialettali (ricordo il mio primo incontro col "rusco" in Bar Sport, che suscitò in me parecchia perplessità, data anche l'assenza della parola nei dizionari d'italiano). Quest'uso di "raspa" mi sembra ricadere in quest'abitudine di Benni.

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Il termine raspa in questo caso descrive un’escrescenza cutanea simile ad una verruca che causa prurito nelle parti intime e ti fa grattare. Infatti viene richiamato insieme all’eczema che è una malattia cutanea.

In questo dizionario di gergo bolognese ho trovato una definizione per raspa che si riferisce ad un "certo prurito" delle parti intime...

Sicuramente nel testo il significato è quello di irritazione delle parti intime.

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    Hai una fonte per questa accezione di “raspa”?
    – DaG
    Oct 8, 2017 at 14:14
  • Dalle mie parti (Liguria) ma più che altro nella zona ai confini col basso Piemonte, nel linguaggio colloquiale esiste “avere una raspa” che significa avere molto prurito in una parte del corpo. Inoltre il termine raspa ha anche un’accezione più volgare cioè massaggiarsi le parti intime...
    – abarisone
    Oct 8, 2017 at 15:26
  • Quindi la tua fonte è la tua esperienza personale?
    – DaG
    Oct 8, 2017 at 15:44
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    @abarisone: Non vedo questa accezione nel dizionario di gergo bolognese del tuo link.
    – Charo
    Oct 9, 2017 at 9:02
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    Non è un “prurito” delle parti intime, è un atto di masturbazione maschile. Ritengo che derivi dal movimento in avanti e indietro analogo all'uso dell'omonimo utensile per la lavorazione di finitura del legno, così come per “sega”.
    – DaG
    Oct 9, 2017 at 9:40
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La cheratosi pilare è una alterazione della cheratinizzazione caratterizzata dalla formazione di tappi cheratinici che vanno ad occludere gli orifizi dei follicoli piliferi.

Hanno un aspetto papulare e puntiforme e sono diffuse soprattutto a livello delle superfici laterali degli arti superiori delle cosce e dei glutei: la palpazione di tali zone produce una caratteristica sensazione di raspa.

Direi che qui raspa è una metonimia per cheratosi pilare.

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    Qual è la fonte di questa spiegazione? E qual è il senso di "raspa" qui?
    – Charo
    Jan 8, 2018 at 14:39
  • Vedi ad esempio cheratosi pilare. Qui stà ad indicare l'effetto prodotto sulla pelle, resa simile ad una raspa, Vedi anche treccani
    – alexjo
    Jan 8, 2018 at 14:50

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