Nella versione in italiano del monologo Il primo miracolo di Gesú Bambino di Mistero buffo, di Dario Fo, ho letto:
In quell'istante nel cielo stracolmo di stelle è apparso l'arcangelo con un cerchione tremendo piantato sulla testa... e con delle alettone piumate che le andava sbattendo a ventaglio dando schiaffoni alle nuvole e nello svolazzare l’aria gonfiava i panneggi del suo vestito come vele in tempesta! Tutto di traverso lo abbracciava una fascia, chiara e grande, con su scritto: «ANGELO»... per quelli che non capiscono!
Va volteggiando per il cielo gridando: – Uomini di buona volontà, venite! Venite! È nato il Redentore! – E picchia delle volate di sotto.
Non capisco del tutto bene il senso di questo "picchia" nell'ultima frase. Infatti, il testo poi parla anche delle "picchiate" dell'angelo. Ho pensato che si riferisse a questo significato del verbo "picchiare", ma poi ho pensato che non poteva essere perché, in questa accezione, il verbo "picchiare" è transitivo. Qualcuno di voi me lo saprebbe spiegare?