Nel libro Cronaca familiare, di Vasco Pratolini, ho letto:
Stavi scomodo nel letto, come i soldati nei «castelli» di fortuna. Il letto era corto per le tue gambe, ti costringeva a tenere le ginocchia piegate. Il materasso era di crine, vecchio, tutto asperità, pareva vi fossero nascoste delle pietre. Siccome i tedeschi avevano saccheggiato la biancheria, l’ospedale forniva soltanto una coperta, leggera, bucata in più punti.
Il significato di "castelli" in questo brano suppongo sia quello spiegato nel punto 4 e della voce "castello" sul vocabolario Treccani, cioè
Impalcatura verticale di legno a più piani sui quali, in caserme, rifugi, dormitorî pubblici, baraccamenti provvisorî, ecc., sono appoggiate reti, tele, pancacci per dormire; impalcature analoghe, con due (raram. più) letti sovrapposti, sono talora usate anche in abitazioni private, soprattutto per farvi dormire bambini o ragazzi (letti a castello).
Per quanto riguarda l'espressione "di fortuna", anche sul vocabolario Treccani ho trovato
la locuz. agg. di fortuna è passata a indicare qualsiasi cosa improvvisata alla meglio, o che costituisca un ripiego in caso di necessità: abbiamo riparato il guasto con arnesi di f.; fecero la strada parte a piedi parte con mezzi di fortuna.
Tuttavia non sono sicura che questo sia il senso nel brano sopra citato: i letti a castello si possono improvvisare alla meglio? Potreste aiutarmi a chiarire i miei dubbi?