Nel libro Racconto d'autunno, di Tommaso Landolfi, ho letto:
In generale, il modo di parlare del vecchio era quello di persona non abituata a farlo, o almeno rimasta in tutto e per tutto all'epoca in cui lo faceva. Continuamente, durante la menoma frase, egli raggrinzava gli occhi con fastidio, come sempre gli paresse di dir troppo o troppo poco, e certi giri di prammatica spacciava con una particolare mancanza di convinzione. Dai suoi accenti, infine, traspariva il ché di inconfondibile dovuto alla buona nascita, e una più o men raffinata cultura ottocentesca.
Ho cercato il termine "prammatica" in alcuni dizionari, ma non sono sicura di averne capito il senso nel contesto del brano sopra citato. Significa "consuetudine"?