Per agàta nel passaggio da te citato (che indica il lavoro di due sarti) si intende un colpo d'ago.
Come puntualmente sottolineato da @DaG, ci sono in Italiano un sacco di possibilità per creare parole alla bisogna, trasformando termini che rappresentano un oggetto in altri che descrivono l'azione portata a compimento con esso.
L'esempio di @DaG è particolarmente calzante riguardo al fatto che se schiaccio una zanzara con il giornale posso dire, in maniera informale:
Ho eliminato quella zanzara fastidiosa con una bella giornalata.
Pensa anche ad esempio al fatto di andare a fare un giro in bicicletta che puoi esprimere come:
Andiamo a fare una bella pedalata
Ovviamente in questo caso il termine pedalata viene riportato dai dizionari, ma il senso è simile.
Ritornando al termine agàta è molto interessante notare che molte parole della lingua italiana sono "omografe", cioè sono parole che cambiano significato, come ad esempio in questo caso, con il cambiare della posizione dell'accento.
Gli omografi (dal greco omògraphos ‘dalla grafia uguale’) sono parole
che hanno la stessa grafia, ma differiscono nella pronuncia.
La diversa pronuncia può dipendere:
– dalla diversa posizione dell’accento
àmbito (sostantivo) / ambìto (participio passato del verbo ambire)
viòla (sostantivo) / vìola (3a persona singolare dell’indicativo
presente del verbo violare)
– oppure dal diverso grado di apertura della vocale accentata
pèsca (= il frutto) / pésca (= azione del pescare)
pòrci (= maiali) / pórci (= porre noi stessi).
Capita spesso che nei testi non venga riportato l'accento a meno che esso non cada sull'ultima sillaba e ciò può comportare difficoltà per il lettore, specie se non madrelingua.