Nel romanzo Il sarto della stradalunga, di Giuseppe Bonaviri, ho letto:
Il mio letto consisteva in un divano del solito velluto rosso con basi d'appoggio lucide, in cui si specchiava tutto ciò che pensavo. Il solo mobile era un tavolino nero senza un grano di polvere, con un vaso esile che non si svasava come tutti i vasi, in alto. Nel vaso non c'era niente, nemmeno un fiore rosso. Qualche libro nasceva sul tavolo quando lo desideravo.
Si tratta di fantasticherie dell'io narrante sulla stanza da letto che avrebbe voluto avere.
Malgrado abbia cercato il verbo "svasare" in parecchi dizionari, non riesco a capire il suo significato nel brano precedente. Me lo sapreste spiegare?