Un’altra parola forzatamente italianizzata in quel periodo era il cachet (equivalente della nostra attuale aspirina) che era tradotto come cialdino.
In questo articolo ho trovato anche i riferimenti normativi:
“Divieto di uso delle parole straniere nelle intestazioni (delle
ditte) e nelle varie forme di pubblicità” (legge 23 dicembre 1940, n.
2042)
Per la classica incompetenza oggettiva delle Camere (ed anche delle
loro “Commissioni legislative”) se ne delega l’elencazione alla Regia
Accademia d’Italia (art. 3) che nel suo successivo Bollettino provvede
a fornire l’elenco dei forestierismi banditi, suggerendo, inoltre, gli
alternativi termini italiani da utilizzare.
Il sito Cartoline dal Ventennio riporta che sul Corriere della Sera del 21 giugno 1941, il “Bollettino di informazioni della Reale Accademia d’Italia” pubblicò un elenco di forestierismi con i relativi termini ed espressioni da adottarsi in italiano, approvati da una apposita commissione.
Le parole abrogate sono circa 500 tra Francesi e Inglesi:
brioche: brioscia; carrè (uso gastronomico): lombata; champagne:
sciampagna; croissant: cornetto; cyclostile: ciclostilo; dancing: sala
da danze; dessert: fin di pasto; embargo: divieto, fermo; extra-strong
(uso cartario): extra-forte; film: pellicola; hangar: aviorimessa;
krapfen: bombola; hotel: albergo; goulasc: spezzatino all’ungherese;
menù: lista; stop: alt; toast (pane tostato): pantosto.
Principali parole (inglesi) nel mondo dello sport “abolite”: autogoal:
autorete; bob: guidoslitta; bookmaker: allibratore; hockey: disco su
ghiaccio; dribbling: scarto, scavalco; raid (aereo): transvolata;
sprint: scatto; slalom (negli sports invernali): obbligata; tour:
giro; trainer: allenatore.
Il fascismo si spinge oltre, modificando persino nella grafia (a
parità di pronuncia) alcune parole: alcool: àlcole; bidet: bidè; bleu:
blu; casinò: casino; cognac: cògnac; mansarde (mansarda): soffitta;
marron (colore): colore marrone; marron glacé: marrone candito; seltz:
selz; wafer (biscotto): vafer; walzer: valzer.
Ritocca persino due classicissimi termini storici dell’economia
monetaria, che certamente largo uso non avevano nella società
italiana: gold standard: base aurea; gold exange starndard: base di
cambio aurea
In questo articolo sul blog KnowHow intitolato Eja eja alalà! Le italianizzazioni del periodo fascista. Manuale del fascistese! si trova una lista ancora più estesa con alcune ulteriori curiosità:
velivolo, coniata da D’Annunzio, che sostituì macchina volante
eja eja
alalà che fu il sostituto di Hip hip Hurrà (sempre per mano di
D’Annunzio)
l’espressione "essere una mezza cartuccia" è tra le più
amate espressioni di Mussolini per offendere i nemici
Il libro Credere, obbedire, combattere: il regime linguistico nel Ventennio a cura di Fabio Foresti fornisce una descrizione puntuale dell'emanazione degli elenchi, nonchè delle commissioni che ebbero il compito di costruirli.
Infatti nelle pagine 62-63 del libro appena citato viene riportato l'articolo 3 del Regio decreto 20 marzo 1942-XX, n. 720 (grazie @DaG) ed il fatto che
Gli elenchi comparvero a più riprese anche nei principali quotidiani.
Già da un anno, tuttavia, per disposizione del
Ministero dell'Interno, all'Accademia d'Italia era stato affidato
l'incarico di indicare le parole italiane da sostituire a quelle
straniere. La commissione costituita dall'Accademia, che pubblicò una
prima lista di sostituzioni nel maggio del 1941 era così composta...
Nelle note di piè di pagina (72) viene riportato integralmente il testo del bollettino citato a pag. 63.