Le tue intuizioni sono corrette.
Dipende tutto dallo scenario, dalla situazione in cui ci si trova.
Puoi trovare in questo blog un'interessante analisi delle differenze principali, per cui viene ribadito che "scusa" e "mi dispiace" non sono la stessa cosa:
Scusa
Si chiede “scusa” come cortesia mentre si cerca di farsi largo tra la
gente e le loro cose, in tal caso è come chiedere il permesso di
passare e di poter andare oltre, chiedendo alle persone di poter
spostare le loro cose in modo da creare spazio sufficiente per noi e
ciò che con noi portiamo.
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Si chiede “scusa” quando si
accede allo spazio di altre persone, in tale caso si sa di entrare nei
locali riservati ad altri a cui noi non abbiamo l’accesso se non col
consenso del titolare o del proprietario.
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“Scusa” in tono
affermativo è l’imporre una nostra ragione, nulla a che vedere con
delle scuse vere e proprie ma è il richiamo fermo e deciso su quello
che l’altro a detto e che dovrebbe riformulare meglio se non vuole
sentirsi una contestazione od un rimprovero.
Mi dispiace
Il dispiacersi per qualcosa presuppone un sentimento di frustrazione,
di disagio e di dispiacere più profondo e sentito, con la
consapevolezza di aver realmente fatto del male ad un’altra persona
che a causa nostra ha sofferto o ha patito un disagio, un torto od un
danno, di intensità superiore rispetto alla circostanza che avrebbe
meritato delle semplici scuse.
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Il “mi dispiace” diventa
una forma di comunicazione, interazione con l’altro e condivisione del
medesimo sentimento di frustrazione o dolore.
Inoltre sul "mi dispiace" c'è un'interessante risposta ad un quesito da parte dell'Accademia della Crusca.