Nel romanzo La malora, di Beppe Fenoglio, ho letto:
E Tobia: – Sentitela che si preoccupa per quelli della Serra. Preoccupati per la tua famiglia, o bagascia, perché tu non sai quanto n’abbiamo bisogno, col padrone che per niente viene su a mangiarci quattro robiole in una volta! – e si rimise giú a bestemmiare, per farla ancora star male.
Dopo cena sentii la padrona fare a sua figlia: – Ce l’hai il velo, Ginotta? Pigliamo la strada e andiamo a pregare noi due a Cappelletto. Se non chiediamo perdono noi per lui, c’è posto che stanotte nostro Signore ci mandi del male a noi o alla campagna.
La mia domanda è: qual è il significato della frase "c’è posto che stanotte nostro Signore ci mandi del male a noi o alla campagna" che appare in questo passaggio? Dal contesto è chiaro che "posto" è qui usato in senso figurato. Ho cercato alla voce "posto" in alcuni dizionari, tuttavia non sono riuscita a trovare nessun riferimento a "c'è posto che" in senso figurato.