Nota Questa domanda potrebbe causare controversie. Per favore siate civili.
Al contrario dell'inglese, l'italiano possiede il genere grammaticale: è in generale difficile utilizzare un nome all'interno di una frase senza specificarne il genere (sia esso per l'articolo da usare, per la concordanza con gli aggettivi o per l'accordo con il participio passato). Questo pone un problema interessante quando si vuole intenzionalmente lasciare inespresso il genere, come molte persone hanno cominciato a fare nel mondo anglofono.
Per esempio, frasi come Sei bello/a! sono impossibili da esprimere senza specificare il genere del soggetto della frase, che è considerato offensivo nel mondo LGBT se la persona a cui ci si rivolge non si identifica né con il genere maschile, né con il genere femminile.
Q: Che strategie adoperano i soggetti LGBT per conciliare la presenza del genere grammaticale in italiano con l'esigenza di lasciare il genere inespresso nei contesti queer?
Da notare che non ho chiesto
- Cosa dica l'Accademia della Crusca
- Quali siano le vostre idee per affrontare la situazione
- Se a vostro parere sia moralmente giusto che una categoria di persone influenzi un aspetto importante della grammatica italiana
Cerchiamo di evitare divagazioni inappropriate.