Nelle note di Bianca Garavelli al canto XIX dell'Inferno di Dante Alighieri (edito da BUR) ho letto:
Bonifacio VIII, cioè Benedetto Caetani, sarebbe morto nel 1303. Dante ha trovato però il modo di farlo venire all'Inferno anticipatamente: si è così almeno parzialmente vendicato del suo più terribile nemico, il responsabile principale del suo esilio. Infatti Dante nel 1301 andò da lui a Roma come ambasciatore di Firenze, ma nel frattempo il papa congiurava con i Guelfi Neri fiorentini, decretando la sconfitta della parte bianca. Dante, perseguitato come tutti i Guelfi Bianchi, condannato in contumacia per baratteria, non sarebbe più tornato in patria.
Ho cercato il vocabolo "contumacia" in alcuni dizionari, ma non riesco a capire il senso di "condannato in contumacia" nel testo precedente. Vuol dire che Dante fu condannato senza essere presente nel giudizio? O il significato di "contumacia" in questo contesto corrisponderebbe all'accezione di segregazione o isolamento per un certo periodo di tempo e quindi farebbe riferimento alla condanna all'esilio di Dante?