Nel racconto Un giorno di fuoco, di Beppe Fenoglio, ho letto:
Dopo, ritrovai lui davanti a casa, calmo come se non avessero affatto litigato o l’avessero alla fine rappattata benissimo; si stuzzicava i denti con uno zolfanello usato.
La mia domanda è sul significato del verbo "rappattare" che appare in questa frase. Non ho trovato questo vocabolo in nessuno dei dizionari che ho consultato. Mi sembra però che si tratti di un derivato di "patto". Si tratta forse di una variante regionale di "pattuire"?