In questo [*Intemelion n.11 (2005) - cultura e territorio -  Quaderno di studi dell’Accademia di cultura intemelia*][1] nella sezione DIZIONARIO DEI VITIGNI INTEMELI si può leggere:

> 17. - Massarda B <br>Sinonimi: **Massaira**, Mortolese, Tabacca Bianca.<br> Storia: la Massarda è uno dei vitigni maggiormente diffusi
> nell’Imperiese tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del
> Novecento (in particolare a Sanremo; vedi: « La Liguria Agricola », I,
> 1870, n. 10). Nel « Bollettino ampelografico », *Circondario di Porto
> Maurizio* (cit., *ad vocem*) si legge: « di antica importazione. Poco
> diffuso (?), ama posizioni elevate e costantemente soleggiate, nei
> luoghi bassi non viene mai a perfetta maturità. Produce discretamente.
> Dà vino generoso e facile a conservarsi. Uva serbevole perché avente
> buccia resistente e coriacea: coltivato in Porto Maurizio, Oneglia,
> Poggi ». Citato sia nell’opera di G. Cappi (cit., p. 139), che lo
> trova a Diano Castello, sia nella *Relazione* di A. Bertani (cit., p.
> 320), sia in *Notizie e studi intorno ai vini ed alle uve d’Italia*
> (cit., p. 844); M. Calvino (S.A.S.S.R., cit.) non manca di tessere le
> lodi della Massarda per la sua resistenza all’infezione parassitaria.
> In « L’agricoltura ligure », III, 1903, n. 35, si legge infatti: « le
> massarde, uniche viti superstiti all’invasione fillosserica e che a
> causa della loro forza di resistenza sono adoperate con ottimo
> successo alla ricostruzione dei vigneti fillosserati ». Nei primi due
> decenni del Novecento è coltivato particolarmente nell’area intemelia,
> nei centri di Dolceacqua e Apricale (A.S.I., U.T.E., *commissione
> censuarie*, f. 110), di Vallebona e Ventimiglia (*Ibidem*, f. 111),
> nonché di Cipressa e Pompeiana (*Ibidem*, f. 110). Confermano il ruolo
> del vitigno nell’enologia locale sia G. Dalmasso e G. Dell’Olio (cit.,
> p. 52), sia F. Mazzoli (cit., p. 72).

Quindi ***massaira*** risulta essere sinonimo di *massarda* e si riferisce ad un particolare tipo di vitigno ed anche al vino che da esso si ricava.

Inoltre il riferimento trovato da @DaG riguardante uno scritto su Montale dello stesso Orengo che menziona il termine è plausibile in quanto trattasi di vitigno diffuso in Liguria.

  [1]: https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwj1nNabgNrlAhVNyKQKHSz4CjgQFjADegQIARAC&url=http%3A%2F%2Fwww.intemelion.it%2Fpdf%2F11%2F06-carassale.pdf&usg=AOvVaw0-OE1utH4rRd-mD6Z2TqXP