Pongo questa domanda a partire da un caso pratico.
Provando a rispondere alla domanda https://italian.stackexchange.com/questions/1398/lespressione-a-fortiori-e-italiana-o-latina ho cominciato a consultare il [dizionario Treccani online][1]. 

In esso l'espressione  "[a fortiori][2]" è riportata come appartenente alla lingua italiana con caratteristiche simili ad "[a priori][3]".
Inoltre vi si trova anche "[in vino veritas][4]", che per la verità è riportata esplicitamente come una espressione latina. Ma "in vino veritas" appartiene alla lingua italiana o no? È di importazione?

Ora, mi rendo conto quanto sia difficile rispondere alla domanda in oggetto poiché la lingua è cosa viva, tuttavia penso si possano delineare alcuni limiti.

Ad esempio lo **Zanichelli** ha dei criteri chiari per decidere [quali siano le parole che devono entrare nel dizionario][5].  (sostanzialmente: se le utilizza il gruppo della 'gente colta').

Anche la [Treccani riporta informazioni interessanti][6]...

Tuttavia sono limiti piuttosto vaghi.

Quindi, in coclusione, vorrei fare una doppia domanda:

 1. Come si possono stabilire criteri o 'limiti' per cui una parola/espressione appartiene alla lingua italiana
 2. Le parole/espressioni straniere inserite nel dizionario, sono da considerarsi italiane? O meglio, si può dire che APPARTENGONO alla lingua italiana? O sono solo di importazione?



  [1]: http://www.treccani.it/
  [2]: http://www.treccani.it/vocabolario/a-fortiori/
  [3]: http://www.treccani.it/vocabolario/a-priori/
  [4]: http://www.treccani.it/vocabolario/in-vino-veritas/
  [5]: http://dizionari.zanichellipro.it/le-parole-dell-anno/pagina-di-esempio/
  [6]: http://www.treccani.it/enciclopedia/adattamento_%28Enciclopedia_dell%27Italiano%29/