Da Treccani per vassallo:
- estens. e fig. a. Individuo o ente strettamente subordinato e dipendente rispetto a un altro: un v., i v. di un potente uomo politico; non sono mica il suo v., io!
e per intrallazzo:
Per estens., intrigo, compromesso disonesto, attività equivoca per accaparrarsi favori e influenza, soprattutto in campo politico: un’amministrazione corrotta, basata sugli i.; candidati che ricorrono all’i. per accaparrarsi voti; più genericam., ogni attività o comportamento che cerchi di raggiungere un fine non per le vie più regolari, ma attraverso compromessi, taciti accordi, connivenze, sfruttando la propria o altrui influenza, e sim.: chissà quanti i. per ottenere quel posto!
L’espressione vassalluccio d’intrallazzo, riferita a Mussolini, voleva significare che egli era subalterno a Hitler in quanto non aveva una statura politica paragonabile.
L’uso del diminutivovezzeggiativo per vassallo serve proprio a sminuirne la figura, con intento chiaramente derisorio e dispregiativo.
Intrallazzo si riferisce al fatto che per mantenere il potere Il Duce utilizzava qualsiasi metodo, lecito o illecito, e a quei tempi la corruzione era dilagante così come il malaffare.