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abarisone
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Da Treccani per vassallo:

  1. estens. e fig. a. Individuo o ente strettamente subordinato e dipendente rispetto a un altro: un v., i v. di un potente uomo politico; non sono mica il suo v., io!

e per intrallazzo:

Per estens., intrigo, compromesso disonesto, attività equivoca per accaparrarsi favori e influenza, soprattutto in campo politico: un’amministrazione corrotta, basata sugli i.; candidati che ricorrono all’i. per accaparrarsi voti; più genericam., ogni attività o comportamento che cerchi di raggiungere un fine non per le vie più regolari, ma attraverso compromessi, taciti accordi, connivenze, sfruttando la propria o altrui influenza, e sim.: chissà quanti i. per ottenere quel posto!

L’espressione vassalluccio d’intrallazzo, riferita a Mussolini, voleva significare che egli era subalterno a Hitler in quanto non aveva una statura politica paragonabile.

L’uso del diminutivovezzeggiativo per vassallo serve proprio a sminuirne la figura, con intento chiaramente derisorio e dispregiativo.

Intrallazzo si riferisce al fatto che per mantenere il potere Il Duce utilizzava qualsiasi metodo, lecito o illecito, e a quei tempi la corruzione era dilagante così come il malaffare.

Da Treccani per vassallo:

  1. estens. e fig. a. Individuo o ente strettamente subordinato e dipendente rispetto a un altro: un v., i v. di un potente uomo politico; non sono mica il suo v., io!

e per intrallazzo:

Per estens., intrigo, compromesso disonesto, attività equivoca per accaparrarsi favori e influenza, soprattutto in campo politico: un’amministrazione corrotta, basata sugli i.; candidati che ricorrono all’i. per accaparrarsi voti; più genericam., ogni attività o comportamento che cerchi di raggiungere un fine non per le vie più regolari, ma attraverso compromessi, taciti accordi, connivenze, sfruttando la propria o altrui influenza, e sim.: chissà quanti i. per ottenere quel posto!

L’espressione vassalluccio d’intrallazzo, riferita a Mussolini, voleva significare che egli era subalterno a Hitler in quanto non aveva una statura politica paragonabile.

L’uso del diminutivo per vassallo serve proprio a sminuirne la figura.

Intrallazzo si riferisce al fatto che per mantenere il potere Il Duce utilizzava qualsiasi metodo, lecito o illecito, e a quei tempi la corruzione era dilagante così come il malaffare.

Da Treccani per vassallo:

  1. estens. e fig. a. Individuo o ente strettamente subordinato e dipendente rispetto a un altro: un v., i v. di un potente uomo politico; non sono mica il suo v., io!

e per intrallazzo:

Per estens., intrigo, compromesso disonesto, attività equivoca per accaparrarsi favori e influenza, soprattutto in campo politico: un’amministrazione corrotta, basata sugli i.; candidati che ricorrono all’i. per accaparrarsi voti; più genericam., ogni attività o comportamento che cerchi di raggiungere un fine non per le vie più regolari, ma attraverso compromessi, taciti accordi, connivenze, sfruttando la propria o altrui influenza, e sim.: chissà quanti i. per ottenere quel posto!

L’espressione vassalluccio d’intrallazzo, riferita a Mussolini, voleva significare che egli era subalterno a Hitler in quanto non aveva una statura politica paragonabile.

L’uso del vezzeggiativo per vassallo serve proprio a sminuirne la figura, con intento chiaramente derisorio e dispregiativo.

Intrallazzo si riferisce al fatto che per mantenere il potere Il Duce utilizzava qualsiasi metodo, lecito o illecito, e a quei tempi la corruzione era dilagante così come il malaffare.

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Da Treccani per vassallo:

  1. estens. e fig. a. Individuo o ente strettamente subordinato e dipendente rispetto a un altro: un v., i v. di un potente uomo politico; non sono mica il suo v., io!

e per intrallazzo:

Per estens., intrigo, compromesso disonesto, attività equivoca per accaparrarsi favori e influenza, soprattutto in campo politico: un’amministrazione corrotta, basata sugli i.; candidati che ricorrono all’i. per accaparrarsi voti; più genericam., ogni attività o comportamento che cerchi di raggiungere un fine non per le vie più regolari, ma attraverso compromessi, taciti accordi, connivenze, sfruttando la propria o altrui influenza, e sim.: chissà quanti i. per ottenere quel posto!

L’espressione vassalluccio d’intrallazzo, riferita a Mussolini, voleva significare che egli era subalterno a Hitler in quanto non aveva una statura politica paragonabile.

L’uso del diminutivo per vassallo serve proprio a sminuirne la figura.

Intrallazzo si riferisce al fatto che per mantenere il potere Il Duce utilizzava qualsiasi metodo, lecito o illecito, e a quei tempi la corruzione era dilagante così come il malaffare.