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Come @DaG ha detto, le regole complete sull'uso dell'accento in italiano sono sull'Enciclopedia Treccani. Possiamo però cercare di fare un riassunto delle regole più importanti sull'uso dell'accento grafico.

È obbligatorio segnare l'accento nei seguenti casi:

 
  • In parole polisillabiche tronche (cioè, con l'accento fonico sull'ultima sillaba): per esempio, caffè, parlerà, perché, così, arriverò.

    In parole polisillabiche tronche (cioè, con l'accento fonico sull'ultima sillaba): per esempio, caffè, parlerà, perché, così, arriverò.

     
  • In alcune parole monosillabiche che contengono due vocali perché, senza l'accento grafico, potrebbero essere lette come parole piane: ad esempio, può, giù, più, già.

    In alcune parole monosillabiche che contengono due vocali perché, senza l'accento grafico, potrebbero essere lette come parole piane: ad esempio, può, giù, più, già.

     
  • In alcune parole monosillabiche per non confonderle con omonimi (parole con la stessa forma fonica e grafia simile): per esempio, è (verbo), (affermazione), (avverbio), (avverbio), (pronome) sono distinte da e (congiunzione), si (pronome), la (articolo o pronome), li (pronome), se (congiunzione).

    In alcune parole monosillabiche per non confonderle con omonimi (parole con la stessa forma fonica e grafia simile): per esempio, è (verbo), (affermazione), (avverbio), (avverbio), (pronome) sono distinte da e (congiunzione), si (pronome), la (articolo o pronome), li (pronome), se (congiunzione).

 

La forma grafica standard dell'accento in italiano è quella chiamata “grave” (`), eccetto sulle "e" che hanno un suono chiuso, sulle quali si scrive l'accento chiamato "acuto" (′).

Fonti: Maria Cristina Peccianti, Grammatica italiana per stranieri (Giunti Editori, 2013) e Enciclopedia dell'Italiano Treccani.

Come @DaG ha detto, le regole complete sull'uso dell'accento in italiano sono sull'Enciclopedia Treccani. Possiamo però cercare di fare un riassunto delle regole più importanti sull'uso dell'accento grafico.

È obbligatorio segnare l'accento nei seguenti casi:

 
  • In parole polisillabiche tronche (cioè, con l'accento fonico sull'ultima sillaba): per esempio, caffè, parlerà, perché, così, arriverò.
     
  • In alcune parole monosillabiche che contengono due vocali perché, senza l'accento grafico, potrebbero essere lette come parole piane: ad esempio, può, giù, più, già.
     
  • In alcune parole monosillabiche per non confonderle con omonimi (parole con la stessa forma fonica e grafia simile): per esempio, è (verbo), (affermazione), (avverbio), (avverbio), (pronome) sono distinte da e (congiunzione), si (pronome), la (articolo o pronome), li (pronome), se (congiunzione).
 

La forma grafica standard dell'accento in italiano è quella chiamata “grave” (`), eccetto sulle "e" che hanno un suono chiuso, sulle quali si scrive l'accento chiamato "acuto" (′).

Fonti: Maria Cristina Peccianti, Grammatica italiana per stranieri (Giunti Editori, 2013) e Enciclopedia dell'Italiano Treccani.

Come @DaG ha detto, le regole complete sull'uso dell'accento in italiano sono sull'Enciclopedia Treccani. Possiamo però cercare di fare un riassunto delle regole più importanti sull'uso dell'accento grafico.

È obbligatorio segnare l'accento nei seguenti casi:

  • In parole polisillabiche tronche (cioè, con l'accento fonico sull'ultima sillaba): per esempio, caffè, parlerà, perché, così, arriverò.

  • In alcune parole monosillabiche che contengono due vocali perché, senza l'accento grafico, potrebbero essere lette come parole piane: ad esempio, può, giù, più, già.

  • In alcune parole monosillabiche per non confonderle con omonimi (parole con la stessa forma fonica e grafia simile): per esempio, è (verbo), (affermazione), (avverbio), (avverbio), (pronome) sono distinte da e (congiunzione), si (pronome), la (articolo o pronome), li (pronome), se (congiunzione).

La forma grafica standard dell'accento in italiano è quella chiamata “grave” (`), eccetto sulle "e" che hanno un suono chiuso, sulle quali si scrive l'accento chiamato "acuto" (′).

Fonti: Maria Cristina Peccianti, Grammatica italiana per stranieri (Giunti Editori, 2013) e Enciclopedia dell'Italiano Treccani.

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Come @DaG ha detto, le regole complete sull'uso dell'accento in italiano sono sull'Enciclopedia Treccani. Possiamo però cercare di fare un riassunto delle regole più importanti sull'uso dell'accento grafico.

È obbligatorio segnare l'accento nei seguenti casi:

  • In parole polisillabiche tronche (cioè, con l'accento fonico sull'ultima sillaba): per esempio, caffè, parlerà, perché, così, arriverò.
  • In alcune parole monosillabiche che contengono due vocali perché, senza l'accento grafico, potrebbero essere lette come parole piane: ad esempio, può, giù, più, già.
  • In alcune parole monosillabiche per non confonderle con omonimi (parole con la stessa forma fonica e grafia simile): per esempio, è (verbo), (affermazione), (avverbio), (avverbio), (pronome) sono distinte da e (congiunzione), si (pronome), la (articolo o pronome), li (pronome), se (congiunzione).

La forma grafica standard dell'accento in italiano è quella chiamata “grave” (`), eccetto sulle "e" che hanno un suono chiuso, sulle quali si scrive l'accento chiamato "acuto" (′).

Fonti: Maria Cristina Peccianti, Grammatica italiana per stranieri (Giunti Editori, 2013) e Enciclopedia dell'Italiano Treccani.