Deve sicuramente avere a che fare con le frogie, cioè le narici del cavallo e, per estensione, quelle dell'uomo. Quel personaggio, cioè, si infila nelle narici la presa di tabacco, con il possibile connotato ulteriore che le narici saranno ampie e abituate a questo atto.
Quanto alla “c” al posto della “g” (ma nemmeno “infrogiarsi” è registrato nei dizionari che ho consultato), posso ipotizzare un refuso o un influsso regionale. In romanesco, per esempio, infrocia' esiste, con il senso di
Introdursi in un passaggio angusto; imbattersi, scontrarsi con una persona; urtare con violenza contro un ostacolo. Dal costringere con la forza, domare, un animale, in particolare un cavallo, prendendolo per le froge (v. “frocia”).
(F. Ravaro, Dizionario romanesco, Newton Compton)
Il significato è quindi tutt'altro (anche se un passaggio angusto c'entra in ogni caso), ma è confermato il nesso con le frogie del cavallo.