Rispondo brevemente.
Ci si riferisce spesso alla quadratura del cerchio come a un problema difficile da risolvere.
Usare la quadra per la quadratura è da ignoranti.
È una parola molto recente; pronunciata da un noto uomo politico, di livello culturale modesto, è stata poi abusata dai giornalisti.
Più interessante è sapere perché quadratura del cerchio è sinonimo di problema difficile o impossibile.
Nella geometria classica, l'uso della riga e del compasso (strumenti teorici e astratti, ovviamente) garantiva l'esistenza della soluzione. Molti problemi classici di cui non si possedeva una soluzione mediante una costruzione con riga e compasso erano già stati risolti con altri mezzi; per esempio, la prima quadratura del cerchio risale a Dinostrato (quarto secolo AC) mediante una curva già usata da Ippia per la trisezione dell'angolo. Si veda http://it.wikipedia.org/wiki/Quadratrice.
La quadratura del cerchio consiste nel costruire un quadrato avente la stessa area di un cerchio dato. Per ventiquattro secoli il problema di trovare una costruzione con riga e compasso sfidò i matematici. Solo nel diciannovesimo secolo Wantzel escogitò un metodo per tradurre i problemi di costruzione con riga e compasso in linguaggio algebrico e dimostrò che la trisezione dell'angolo (con riga e compasso) non è possibile. Nel 1882 Lindemann sistemò la questione della quadratura del cerchio dimostrando che π (rapporto tra area del cerchio e quadrato del raggio) è un numero trascendente e quindi, attraverso il metodo di Wantzel, che la quadratura del cerchio con riga e compasso è impossibile.