Un saggio di Gigliola Sulis (Alle radici dell'idioletto camilleriano. Sulle varianti de Il corso delle cose (1978, 1998)) affronta la questione del mistilinguismo di Andrea Camilleri nella prima opera di narrativa estesa dell'autore siciliano, ripercorrendo anche le vicende editoriali, i notevoli rimaneggiamenti resi necessari da un mercato editoriale che forse non era pronto, o forse gli editori non ritenevano pronto, ad un esperimento del genere.
Nel saggio l'espressione viene inserita, insieme a molte altre, nell'Appendice A, pagina 263, in Regionalismi fraseologici («avevano la stiva carica 88 / ubriaco che non reggeva il carico 103»). Si tratta quindi di fraseologia regionale - siciliana - che viene parzialmente italianizzata con lo scopo di:
rendere il racconto realistico, utilizzando la lingua e l'immaginario dei personaggi
sperimentare un innovativo stile narrativo/espositivo
sdoganare il dialetto siciliano, portarlo fuori dagli angusti confini isolani
rendere l'espressione la più comprensibile possibile ad un pubblico non siciliano.
Quindi, in conclusione, forse non si tratta di un'espressione idiomatica della lingua italiana, e neanche di un'espressione puramente dialettale - più che altro il frutto di un esperimento di contaminazione linguistica, un'espressione forse idiomatica del dialetto siciliano (o forse del tutto inventata dallo scrittore) che viene resa/proposta in italiano.
Credo che alla fine l'esperimento debba considerarsi riuscito, se è vero che il significato si riesce a ricavare dal contesto. Rimane comunque incerto che poi l'espressione si diffonda.