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Nel libro Racconto d'autunno, di Tommaso Landolfi, ho letto:

Ebbene, avevo appena cominciato a salire l'infima scaletta, che mi parve udire un leggerissimo scalpiccio in cima a questa. Di nuovo il vecchio o, peggio ancora, i suoi cani, spintisi per un caso fin lì? M'inorecchii: sembrava pesta umana, benché non di persona in babbucce. E se non il vecchio, di bel nuovo, chi?

Potreste spiegarmi il significato di "inorecchiarsi" in questo brano? Ho cercato "inorecchiare" e "inorecchiarsi" in parecchi dizionari, ma non ho trovato questi vocaboli.

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Non conosco questo verbo (e suppongo dal contesto che significhi qualcosa come “mettersi sul chi vive”), ma dal punto di vista formale, se il passato remoto è “inorecchii”, l'infinito dovrebbe essere “inorecchire” (che in effetti è presente in questo dizionario amatoriale in cui non ripongo particolare fiducia).

Google ne rinviene almeno un uso all'interno di Il cavalier Mostardo di Antonio Beltramelli, risalente agli anni '20:

E udiva, così stando e in tanta tristezza, il ronzio delle vespe, delle mosche, dei calabroni. Poi avvertì che qualcuno parlava dietro le sue spalle ; ma non vi pose mente ; solo un nome lo fece inorecchire. Certo i due conversatori non l' avevano veduto e parlavano abbastanza forte perchè non sfuggisse a lui una sola parola.

E dal contesto è chiaro anche qui che il verbo significa “richiamare l'attenzione”.

A conferma, il Treccani riporta “inorecchito”, nel senso di “Stando con le orecchie tese, attento: e riguardava intorno, inorecchita (Pascoli)”.

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Nel contesto da te citato inorecchiarsi significa prestare attenzione a ciò che arriva all'orecchio, ai rumori, origliare.

Su Treccani puoi trovare per orecchiare, sinonimo di origliare:

  1. intr. (aus. avere) Stare in ascolto per sentire, senza essere visto, ciò che altri dicono, o ciò che avviene; origliare: non è bello stare a o. dietro alle porte; eccomi in cucina, e lì mi fermai in punta di piedi, orecchiando (F. De Sanctis). Anche come trans., con lo stesso senso: orecchiava i discorsi dei colleghi con pettegola curiosità; o con quello di sentire per caso e senza che altri se n’accorga: a metà della cucina aveva orecchiato la voce del teologo (I. Nievo).

In senso figurato, considerare le istanze e le richieste di qualcuno.

Dal Corriere della Sera:

Intanto una gigantesca congiunzione di antifone si addensa sui cieli d'Italia e d'Europa. La nostra classe politica dovrebbe inorecchiarsi ai tanti fenomeni che la riguardano

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