Dopo la congiunzione 'però' la virgola non ci vuole
"non vorrai negare però che sia un gran lavoratore", "aspettami a casa, se però non sarò arrivato per le sei, esci pure"
Il tuo esempio nella forma normale sarebbe: " la frase l'ho capita...., però mi domando quale...", inverrtendo l'ordine la punteggiatura non cambia: ", mi domando però quale...".
Le virgole sono possibili quando si aggiunge una precisazione o correzione a quanto già detto: "...è quasi la stessa cosa, con questa sola differenza, però, che ...", non sono però obbligatorie: "... sono molto debole, non tanto però da non poter camminare".
Infine, qualunque parola può essere messa tra virgole per varie ragioni, non ultima quella stilistica, in quanto suggeriscono una pausa e aggiungono enfasi.
Ricapitolando: la tua frase sempra proprio una precisazione, quindi le virgole ci possono stare, anche se non sono obbligatorie come in catalano. In ogni caso le puoi sempre mettere con la motivazione che vuoi dare un po' d'enfasi
A proposito della frase citata da DaG, si può ricordare che forse è un uso particolare: in genere all’inizio o alla fine di una frase 'però,' viene seguito da una virgola e viene pronunciato con tono interiettivo, come un'esclamazione per esprimere (finta) sorpresa o altro sentimento, per constatare una realtà apparentemente insospettata o contraria all’apparenza: "però, quella ragazza non è poi così male!"
Questa non è una interpretazione obbligata (ho detto: 'forse'), giustificata,però, dalla presenza di una virgola e dal punto esclamativo:"lui non esce molto, però, sua figlia quanto (non) esce (poverina)!
*nota: positivo o negativo, a chiunque si riferisce, non cambia il valore interiettivo, come già detto, è una interpretazione possibile che è servita solo a introdurre un nuovo concetto.