L'espressione è molto usata in Liguria ed anche come correttamente ricorda @Enzo c'è anche il proverbio piemontese:
A smija un scapà da ca
(Sembra uno che sia scappato di casa, improvvisamente, con i vestiti che aveva addosso, in disordine. Una persona abbigliata male) utilizzato quasi come rimprovero.
Girovagando in rete ho trovato anche questo interessante post su un blog che rende ancora di più il significato del modo di dire:
Ieri sera ho passeggiato per le vie del borgo innevato con altri due
scappati di casa. In tutto, tre scappati di casa.
Che poi, per me,
scappati di casa non significa essere scappati da qualcuno, da
qualcosa. O da una casa. Gli scappati di casa sono quelli
involontariamente estranei alle convenzioni, che magari fanno lavori
seri ma sembra stiano passando di lì.
Anche se si concentrano come
cani sulla ciotola restano sempre un po’ svagati. A volte piantano
radici ma in fondo sono spiantati. Parlano quando gli viene chiesto e
qualche volta lo fanno da soli, ad alta voce, in macchina. E pure
gesticolando. arrivano ai matrimoni vestiti bene ma con la cravatta
allentata. Si radono, se si radono, una basetta dritta e l’altra di
sbieco. Mettono le scarpe da tennis tutto l’inverno, tanto anche gli
anfibi prima o poi lasciano passare l’acqua. Sono quelli che la vita
li costringe ogni mattina a uscir di casa così e magari gli sarebbero
bastati altri cinque minuti, una moglie o uno specchio per essere
apposto. Ma i minuti, le mogli e gli specchi forse sono convenzioni.
Ieri sera ci siamo guardati in faccia. tre facce, sei occhi,
centoventi anni. Facce un po’ tirate per le cose che non sono mai come
dovrebbero essere, per il freddo da schiaffi, per le prime rughe
intorno agli occhi. E poi ci siamo guardati i piedi: un paio di
adidas, un paio di tiger e un paio di nike. E poi abbiamo guardato il
ghiaccio e la neve che stavamo calpestando. E poi ci siamo messi a
ridere.
Ricordo inoltre che mia nonna raccontava che per sdrammatizzare la situazione durante i bombardamenti che avvenivano durante la seconda guerra mondiale, quando si nascondevano nei rifugi si prendevano in giro su chi era il più scappato di casa del gruppo, cioè il più trasandato e vestito in modo improbabile.
A smija un scapà da ca
(Sembra uno che sia scappato di casa, improvvisamente, con i vestiti che aveva addosso, in disordine. Una persona abbigliata male).