Ho provato più volte a cercare l'origine del modo di dire "Mettere il sale sulla coda". Non sono mai riuscito a trovare una spiegazione di nessun tipo, tranne una volta un forum post in cui qualcuno diceva che appoggiando delicatamente una manciata di sale grosso sulla coda di un pollo, si ottiene che quello smette di andare a giro. Onestamente non ci ho creduto (ma non ho nemmeno provato).
Ho sempre pensato fosse una cosa italiana. Recentemente sto cominciando a capire che invece probabilmente il detto è internazionale e vecchiotto: un paio di mesi fa ho notato che in uno dei primi cartoni di Bugs Bunny, Elmer Fudd cerca di catturare Bugs mentre dorme, mettendogli del sale sulla coda (e mostra la saliera al pubblico nel fare ciò, e questa dice "salt"). Penso il cartone sia dei primi anni 1940.
Nell'etichetta di un noto sale sudafricano (Cerebos, foto) si vede un bambino o una bambina (dipende dalla versione) che corre dietro ad un pollo versandogli addosso del sale da una saliera. Come riferimento per la datazione ho trovato questo
Cerebos has been an iconic South African brand since 1945. It traces its roots back to England in 1892 when a chemist decided to mix calcium phosphate with salt to mend his daughter's weak bones.
(dal sito della Cerebos)
Come suggerito nelle risposte di @abarisone e @Charo, conosco bene (essendone ovviamente io stesso stato oggetto ...anta anni fa) l'usanza di dirlo ai bimbi piccini come "consiglio" riguardo alla cattura di vari passerotti e piccioni ai giardini. Ma senza con questo voler mancare di rispetto, non mi trovo molto convinto sull'origine proposta (che il detto origini nell'uso che se ne fa con i bimbi).
Trovo la storia poco convincente perché "a priori" l'azione di mettere il sale sulla coda di un uccello appare (almeno nella cultura odierna) completamente aleatoria. Non so come dire, indipendentemente dal fatto che riuscirci ovviamente non è facilissimo, mi pare il vero problema sia che l'atto in sé è assurdo: è come se uno dicesse "spalmagli il burro sull'occhio". Dato un individuo raziocinante, come gli verrebbe in mente di fare una cosa del genere? Perché una persona andando a caccia di uccelli avrebbe mai del sale a portata di mano? Sopratutto nell'antichità, quando il sale era cosa preziosa e certamente non da sprecare? E poi perché non una manciata di ghiaia?
L'unica altra espressione legata al sale ed alla stasi che mi viene in mente è dalle Fiabe Italiane curate da Italo Calvino:
C’era un Re con tre figlie femmine. Andò alla fiera e prima di partire domandò alle figlie che regalo volevano. Una disse un fazzolettone, l’altra un paio di stivaletti, la terza disse un cartoccio di sale. Le prime due sorelle che non potevano vedere la più piccina, dissero al padre: - Lo sapete perché v’ha chiesto il sale, quella birbante? Perché vuol salarvi le cuoia. – Ah, sì! – disse il padre. – A me vuol salare le cuoia? E io la caccio di casa, - e così fece
(da Pelle di vecchia, Montale Pistoiese)
L'inferenza è che la salatura delle cuoia sia un atto legato al processo di conciatura delle pelli (le cuoia, forma neutra del plurale di cuoio, toscanismo tipico). Ovviamente in questo piú che stasi momentanea si tratta di morte.
In effetti Wikipedia conferma (pagina sulla Concia):
La conservazione deve essere effettuata il più rapidamente possibile e consiste nel creare all'interno della pelle condizioni tali da rendere impossibile la vita e lo sviluppo di batteri e microorganismi che producono gli enzimi della putrefazione.
I metodi di gran lunga più utilizzati sono la salatura e l'essiccamento.