Nel racconto Azoto dal libro Il sistema periodico, di Primo Levi, ho letto (grassetto mio):
Il cliente sognato era sulla quarantina, piccolo, compatto ed obeso; portava i baffetti alla Clark Gable ed aveva ciuffi di pelo nero un po’ dappertutto, dentro alle orecchie, dentro alle narici, sul dorso delle mani, e sulle falangi fin quasi alle unghie. Era profumato ed impomatato e aveva un aspetto volgare: sembrava un souteneur, o meglio un cattivo attore nella parte del souteneur; oppure un bullo da barriera. Mi spiegò che era il proprietario di una fabbrica di cosmetici, ed aveva noie con un certo tipo di rossetto.
Ho ricercato "bullo" su alcuni dizionari, quindi capisco cosa vuol dire. Ho letto anche le diverse accezioni di "barriera", ma il suo senso nel testo mi è più oscuro. In particolare, non capisco il significato dell'espressione "bullo da barriera" che appare nel brano citato.
Si riferisce forse a una persona con aspetto di bullo che si mette alla porta di qualche stabilmento per selezionare quelli che possono entrare? Magari qualcosa di simile al "buttafuori" di questa voce del Grande dizionario della lingua italiana?