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Nel romanzo Il sorriso dell'ignoto marinaio, di Vincenzo Consolo, ho letto:

Ma dove si dirigeva quella ladra speronara, alla volta di Siracusa bianca, euriala e petrosa, o di Palermo rossa, ràisa e palmosa?

Sapreste spiegarmi perché Palermo viene qualificata come "ràisa" in questa frase?

Nei dizionari che ho consultato appare il termine "ràis", ma non capisco cosa hanno a che vedere le diverse accezioni di questo vocabolo con Palermo. Per esempio, nel Treccani si spiega che, in siciliano, ràisi significa "capobarca" e anche che "ràis" vuol dire

Nelle tonnare di Sicilia, chi dirige l’organizzazione tecnica e comanda gli uomini addetti alle operazioni di pesca

Le altre accezioni che ho trovato definiscono "ràis" come un capo o comandante dei paesi arabi oppure come un capitano di bastimento durante il periodo dell’egemonia ottomana nel Mediterraneo.

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    È quello che mi verrebbe in mente considerando anche il passato islamico della città di Palermo, ma vediamo se c'è qualcuno che ne sa di più. (Inciso che forse non c'entra niente: l'aeroporto di Palermo si trova in località Punta Raisi, ma non sono riuscito a trovare l'etimo di questo toponimo.)
    – DaG
    Commented Jun 7, 2018 at 8:22
  • 1
    @RiccardoDeContardi: Ha a che vedere col Castello Eurialo.
    – Charo
    Commented Jun 7, 2018 at 9:28
  • 2
    @RiccardoDeContardi: Penso che gli aggettivi "euriala" e "ràisa" possano essere piuttosto un riferimento al passato storico di queste due città. "Ràisa" potrebbe far riferimento a Palermo come capoluogo dell'Emirato di Sicilia.
    – Charo
    Commented Jun 7, 2018 at 10:49
  • 2
    Forse è anche un po' come dire che Siracusa è greca e Palermo è araba (nel senso di un periodo storico di splendore nel passato di queste città).
    – Charo
    Commented Jun 7, 2018 at 10:58
  • 1
    Tuttavia, trovo che la frase sia proprio bellissima e, se fosse più conosciuta, si potrebbe aggiungere alla risposta a questa domanda.
    – Charo
    Commented Jun 7, 2018 at 11:29

1 Answer 1

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Secondo l'articolo La lingua di Vincenzo Consolo di Gualberto Alvino, apparso nella rivista del Progetto Oblio, il vocabolo "ràisa" nel brano citato proviene dal siciliano rràisi e significa

capo, chi comanda, dirige o guida

e quindi farebbe riferimento a Palermo come capoluogo della Sicilia.

Come giustamente segnalato da @RiccardoDeContardi, gli aggettivi usati dall'autore per descrivere le due città siciliane sembrano potersi organizzare semanticamente a coppie: bianca/rossa, euriala/ràisa e petrosa/palmosa. Il termine "euriala" ha a che vedere col Castello Eurialo e quindi farebbe riferimento al passato greco di Siracusa, un periodo storico di splendore di questa città. Quindi, si potrebbe ipotizzare che, in modo analogo, "ràis" (o "ràisa" in questo caso), vocabolo di origine araba che secondo il dizionario Hoepli significa

Nel mondo arabo, comandante, capo, guida

faccia riferimento a Palermo come capoluogo dell'Emirato di Sicilia nei tempi del dominio islamico sull'isola, anche un'epoca di splendore per questa città.

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