Nel documento CARATTERI ECONOMICO-AGRARI DEI COMPARTIMENTI - FIGURE - POSIZIONI
E VOCI PROFESSIONALI AGRICOLE redatto da ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA DEL REGNO D'ITALIA - VIII CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE
21 APRILE 1936~XIV ho trovato:
Nelle province di Cuneo e di Torino, non sono rari i contratti di
quasi-affitto, nell'Alessandrino è frequente la schiavenza a
compartecipazione, nella pianura di Saluzzo la boaria a dar tutto e
a paghe.
Inoltre vengono elencate le principali figure agricole specifiche nelle varie province piemontesi.
È quindi una sorta di contratto agricolo con per cui coltivando una porzione di terreno vengono dati in cambio denaro ed anche beni alimentari.
Come fatto notare da @VincenzoOliva su un dizionario italiano per schiavenze:
1 storia variante meno comune di schiavanderia
2 storia podere affidato a uno schiavandaro
dove per schiavandaro si intende:
nel passato, coltivatore di un fondo alle dirette dipendenze di un
proprietario, dal quale riceveva in cambio l'abitazione e una
remunerazione in denaro o in natura
Più avanti nel testo si trova un passaggio in cui lo stesso protagonista cercava informazioni su questa particolare modalità di contratto:
Pensavo solo per me e Fede, e appena avevo un’ora libera correvo
all’osteria di Manera dove c’era sempre un certo traffico di gente e
cercavo di sapere il più possibile sulle schiavenze; n’avrò sentiti
una dozzina, i più pratici, e tutti mi dissero la stessa cosa: per un
anno davano cento lire, un quintale di meliga e una brenta di vino. Un
affare come i galeotti, ma niente mi spaventava e non avrei fatto
smorfie neanche per il posto, al momento buono avrei accettato magari
una schiavenza sotto le rocche di Cissone.