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Nel libro Figura gigante di Nico Orengo ho letto questa frase:

Lo pregò di attendere sulla panchina di pietra di fronte all’ingresso, a ridosso proprio dei grandi ciuffi di bambú nero, chiedendogli se avrebbe preferito un bicchiere di massaira o vermentino.

Su Wikipedia ho trovato che "vermentino" è un tipo di uva e anche il vino che se ne estrae, ma non ho trovato nulla sul vocabolo "massaira". Si tratta anche in questo caso di un vino?

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    Non ho tempo per approfondire, ma qui c'è un punto di partenza: books.google.it/…
    – DaG
    Commented Jun 22, 2015 at 13:51
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    Vermentino è certamente un vino (sardo e ligure, ma anche toscano e basso piemontese); su massaira non ho trovato nulla, né l'ho mai sentito. Forse un vino piemontese non diffuso.
    – egreg
    Commented Jun 22, 2015 at 20:17
  • Potrebbe essere un errore di trascrizione e riferirsi a Massafra, in Puglia? Commented Jul 8, 2015 at 23:00

4 Answers 4

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In questo Intemelion n.11 (2005) - cultura e territorio - Quaderno di studi dell’Accademia di cultura intemelia nella sezione DIZIONARIO DEI VITIGNI INTEMELI si può leggere:

    • Massarda B
      Sinonimi: Massaira, Mortolese, Tabacca Bianca.
      Storia: la Massarda è uno dei vitigni maggiormente diffusi nell’Imperiese tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento (in particolare a Sanremo; vedi: « La Liguria Agricola », I, 1870, n. 10). Nel « Bollettino ampelografico », Circondario di Porto Maurizio (cit., ad vocem) si legge: « di antica importazione. Poco diffuso (?), ama posizioni elevate e costantemente soleggiate, nei luoghi bassi non viene mai a perfetta maturità. Produce discretamente. Dà vino generoso e facile a conservarsi. Uva serbevole perché avente buccia resistente e coriacea: coltivato in Porto Maurizio, Oneglia, Poggi ». Citato sia nell’opera di G. Cappi (cit., p. 139), che lo trova a Diano Castello, sia nella Relazione di A. Bertani (cit., p. 320), sia in Notizie e studi intorno ai vini ed alle uve d’Italia (cit., p. 844); M. Calvino (S.A.S.S.R., cit.) non manca di tessere le lodi della Massarda per la sua resistenza all’infezione parassitaria. In « L’agricoltura ligure », III, 1903, n. 35, si legge infatti: « le massarde, uniche viti superstiti all’invasione fillosserica e che a causa della loro forza di resistenza sono adoperate con ottimo successo alla ricostruzione dei vigneti fillosserati ». Nei primi due decenni del Novecento è coltivato particolarmente nell’area intemelia, nei centri di Dolceacqua e Apricale (A.S.I., U.T.E., commissione censuarie, f. 110), di Vallebona e Ventimiglia (Ibidem, f. 111), nonché di Cipressa e Pompeiana (Ibidem, f. 110). Confermano il ruolo del vitigno nell’enologia locale sia G. Dalmasso e G. Dell’Olio (cit., p. 52), sia F. Mazzoli (cit., p. 72).

Quindi massaira risulta essere sinonimo di massarda e si riferisce ad un particolare tipo di vitigno ed anche al vino che da esso si ricava.

Inoltre il riferimento trovato da @DaG riguardante uno scritto su Montale dello stesso Orengo che menziona il termine è plausibile in quanto trattasi di vitigno diffuso in Liguria.

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Sembrerebbe essere un vitigno poco noto, che trovo citato solo in un altro libro dello stesso Orengo, Gli spiccioli di Montale: requiem per un uliveto: enter image description here

e nella silloge di testi di Francesco Biamonti Scritti e parlati: enter image description here

Purtroppo ho trovato soltanto questi striminziti estratti da Google. Visto che Orengo è piemontese, che lo è il rossese bianco e che lo può essere il vermentino, possiamo ipotizzare che il massaira sia un vitigno bianco che alligna in Piemonte (o un nome alternativo di un vitigno più noto con un nome diverso).

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Come già è stato detto molto probabilmente è un errore. Un vino abbastanza conosciuto è quello proveniente dalla cantina "Massaia". Vino Massaia

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    È possibile, ma personalmente ritengo improbabile che in un testo narrativo si menzioni una specifica cantina anziché una qualità di vino, considerato anche che lo si accosta al vermentino. Per tagliare la testa al toro, sappiamo da quando è in attività questa cantina? Figura gigante è del 1984.
    – DaG
    Commented Jul 10, 2015 at 19:23
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Buongiorno a tutti. Suggerisco un altro riferimento letterario nell'impiego di Massaira. Francesco Biamonti in "La fiaba del vino e del cielo", pubblicato sul supplemento de La Stampa "I segreti del gusto" , n. 18, agosto 2000, poi in "Scritti e parlati", Einaudi, pag. 9. Scrive Biamonti: (...) "Erano uomini di gioia e di pena. Prendevano dal vino toni fiabeschi. Se la raccontavano. Prendi quella bottiglia dallo scaffale più alto. È Massaira. Era un vino che veniva dall'aprico, un bianco. (...) Non si può insistere col bianco. Credevano che il bianco, se di Massaira, facesse impazzire perché eccitava l'immaginazione. Il nero invece placava".

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    Benvenuto su Italian.SE e grazie della risposta! Questo testo, però, appare anche nella risposta di @DaG.
    – Charo
    Commented Jul 29, 2020 at 9:50

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