Nel racconto Nel museo di Reims, di Daniele Del Giudice, ho letto:
È come con la musica, anche per quella ci dev'essere un deposito nella mente, e quando è cosí buio se mi sforzo riesco a risentire brani interi, è una macchina difficile da mettere in moto all'inizio ma dopo non c'è modi da fermarla, comincia con il solo tema, una alla volta si aggiungono le tramature e gli accenti, entrano le armonie, la musica si gonfia, passa dalla testa alle orecchie, ma non per via interna, passa da fuori, come se davvero io la ascoltassi.
Non so cosa sono "le tramature" in questo brano. Ho cercato il vocabolo "tramatura", ma non l'ho trovato in nessuno dei dizionari che ho consultato. Me lo potreste spiegare?