Nel libro Non ora, non qui, di Erri De Luca, ho letto:
Ti ascoltavo e succedeva questo: la tua voce si tendeva e dentro di me cominciava la rappresentazione materiale di quello che dicevi. I tuoi racconti mi procuravano immedesimazione fisica. Un bambino preso a schiaffi, tirato per i capelli che avevi visto in strada, diventava carne dentro di me e io ripetevo il suo dolore. Provavo male proprio dove era stato colpito. I miei nervi reagivano alle tue parole con rappresentazioni localizzate, la tua voce li toccava con precisione.
Ho cercato il verbo "tendere" in alcuni dizionari, tuttavia non riesco a capire il significato dell'espressione "la tua voce si tendeva" in questo passaggio. Me lo potreste spiegare?